Gigi Proietti: Il bugiardo

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1980 Di Carlo Goldoni Regia di Ugo Gregoretti
Rosaura e Beatrice, le due belle e virtuose figlie del dottor Balanzone, luminare bolognese trasferitosi a Venezia, sono corteggiate da Florindo ed Ottavio, due giovani talmente timidi che non osano rivelarsi e preferiscono inondare le loro dame di doni e serenate rigorosamente anonimi in attesa di trovare il coraggio di dichiararsi. Durante una di queste serenate anonime si trova a passare il giovane Lelio de' Bisognosi da Napoli, un "sola" di proporzioni galattiche, che intuisce subito il terreno fertile per attribuirsi meriti che non ha e per sistemarsi. Attacca quindi bottone prima con Rosaura e poi con Beatrice, spacciandosi per l'autore ed il mandante della serenata e degli altri regali e a forza di balle riesce a convincere le due damigelle e loro padre di essere un ottimo partito e, non contento, anche i due corteggiatori di stare perdendo il loro tempo dietro a cortigiane infide. Ma da Napoli giunge Pantalone de' Bisognosi, padre di Lelio, che all'insaputa del figlio ha combinato per lui il matrimonio con un ottimo partito, di cui non rivela il nome, che altri non è che la bella Rosaura. Nel tentativo di sfuggire ai piani combinati del padre, Lelio si incarta in una serie di bugie sempre più ravvicinate ed inverosimili, finchè, inevitabilmente, non viene sbugiardato da tutti. Scacciato dal padre, ripiega allora su Clelia, un'altra vittima della sua mancanza di scrupoli, sedotta e abbandonata a Roma. Ma che non abbia nessuna intenzione di redimersi è ovvio per tutti.

Lo spettacolo è stato presentato allo stabile di Genova, e in un primo momento doveva essere Gigi a curare la regia. Gigi ha invece preferito affidarsi a Gregoretti, trattandosi di un nuovo esperimento nella sua irrequieta carriera.

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una scena

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