Ghetano Santangelo è un burattinaio
rivoluzionario che agisce nella Roma papalina di fine ottocento, inventore
di Rugantino, noto per una fenomenale pernacchia che riserva ai nobili
dell’epoca. La sua vita si svolge tra le piazze che si aprono sotto i
palazzi nobiliari, dove rappresenta i suoi spettacoli, e la galera dove
finisce regolarmente subito dopo gli spettacoli stessi. Poi ritorna sotto
i palazzi dei nobili e ricomincia daccapo. È innamorato di Nina, attrice
anche lei, un amore litigarello che va e viene finchè lei non si butta
nel Tevere, delusa dall’unico compromesso accettato dal suo uomo per non
morire di fame.
È il primo grande spettacolo che
Gigi produce con gli allievi del Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per
il Brancaccio, per il quale scrive, assieme a Piero Pintucci che produce
gli arrangiamenti, e a Gigi Magni per i testi, bellissime canzoni che poi riprenderà spesso negli
spettacoli successivi, tra le quali Me viè da piagne (recentemente
riascoltata in Io, Tòto e gli altri)
e il Tango della
Morte (in duetto con Daria Nicolodi, che non avrebbe potuto essere
stata scelta meglio, essendo l'ex consorte di Dario Argento). Il CD
contenente le canzoni è stato riedito recentemente e potete trovarlo o
nei grossi negozi musicali o anche in internet. Mentre cercate di
procurarvelo, questo mese la mia canzone preferita in assoluto, quella che
rimarrà indefinitamente sul sito: Patisce
er core mio, in cui Ghetanaccio sfoga il dolore per essere appena
stato lasciato da Nina. E permette a me, quando la canto a squarciagola in
macchina, di sfogarmi per i dolori miei.
Con
Luisa de Santis lavorerà anche in Fregoli
(1981), Avvocato
Porta (1997) e Avvocato
Porta le nuove storie (2000), con Gigi Magni anche ne La
Tosca (1973) e I 7 Re di Roma (1989).