Dal 6 ottobre 1985, domenica ore 20.30, Raidue. La serie
comprende dodici episodi, ognuno di trenta minuti. Il progetto di Citti,
assolutamente fuori del consueto, riesce a radunare un gran numero di
attori italiani e stranieri di gran fama. Il regista e autore racconta
favole contemporanee d’amore, un amore che esaspera la realtà e la
arricchisce con un pizzico di follia. Si tratta di storie diverse tra
loro, ma tutte paradossali… Gigi Proietti, un duro di cuore, riesce a
voler bene solo al suo gatto… Come nel Decamerone di Boccaccio, Citti
crea una cornice ai diversi racconti; il filo conduttore è rappresentato
dal Padreterno (Hector Alterio) e del Diavolo (Jacques Duphilo) venuti
sulla terra per chiedere a Destino (Giulietta Masina) spiegazioni degli
strani fatti che accadono quaggiù: tre amici che ridono e che scherzano,
ma dicono anche la verità.
Gigi è uno sfasciacarrozze per tratteggiare il quale si
lascia andare al peggio del peggio dello stereotipo del romanaccio greve e
volgare, innamorato solo del suo gatto Zazà, che mette un annuncio sul
giornale per farlo accoppiare. Risponde una matura zitella (ma neanche
Gigi è proprio di primo pelo) con la quale potrebbe nascere qualcosa, ma
i due sono talmente stupidi da litigare per i rispettivi gatti.
Per chi scrive, storie senza capo né coda, condite di
abbondante e gratuita volgarità, ennesimo esempio dell’estetica dello
squallido del regista allievo di Pasolini. Si capisce che proprio non mi
piace?
Gigi conserva in bella vista nel salotto la foto
con gli abiti di scena che potete vedere qui di fianco in bianco e nero, che ho trafugato
dal suo libro Prove per un libro, ed. Comix 1997.
Con Citti Gigi ha lavorato ancora in Casotto
(1977) e Due pezzi
di Pane (1979); con la Ferreòl in Avvocato Porta - le nuove
storie (2000).