Nella Milano del primo Novecento,
uno studente (Massimo Ranieri) si innamora di una prostituta (Ottavia Piccolo)
che è mantenuta da un delinquente di mezza tacca. Questi finisce in prigione
per un furto, e lo studente si illude di riuscire a redimere la ragazza. Ma
all'uscita di prigione del suo magnaccia, la ragazza è costretta a tornare alla
vita.
Gigi ha una breve parte da
boss, uno dei rari ruoli di cattivo, un bel ruolo da cattivo convinto,
sifilitico e delinquente con leggerezza. Per questo film canta e suona alla
chitarra una canzoncina
intitolata La Maestra di Mandolino,
scritta nel primo novecento da qualche poeta bohèmienne di cui purtroppo
non ricordo il nome. Come si può notare le parole derivano tutte dai nomi delle
note. Siccome per Gigi non si butta via niente, molti anni dopo quella
canzoncina sarà riutilizzata per La
Presidentessa
Gigi ha lavorato
ancora con Ottavia Piccolo ne Il Mercante di
Venezia (1964), con Massimo Ranieri in Sabato
sera dalle nove alle 10 (1973) e con Mauro
Bolognini ne L'Eredità
Ferramonti (1976)
mi piace quando
è malandro...